17 set 2013

LA MARCHIONNATA

Il vero problema della Fiat non sono i lavoratori, l'Italia o la crisi (che sicuramente esiste): il vero problema sono i suoi azionisti di riferimento e il suo Amministratore Delegato. (Diego Della Valle)

Sergio Marchionne, 
a.d. FIAT

Ci risiamo di nuovo.
Il canto delle sirene risuona di nuovo sul mare magnum dei cassaintegrati, dei precari, degli operai che non sanno come coniugare il pranzo con la cena, di quei "poveri cristi" che per campare sono costretti a soggiacere ai capricci di quelli che, non per proprie capacità ma per fortune familiari impropriamente acquisite, liberamente dispongono della sopravvivenza di costoro.

Sergio Marchionne ha parlato.
"Mirafiori riassorbirà tutti, sarà avviata la produzione di un Suv Maserati, il cui lancio è previsto Nell'ottobre 2015" e a fargli eco il suo imbelle seguace Elkann ribadisce che "la strategia di Marchionne funziona, in otto mesi oltre 20.000 ordini per Maserati".

I sindacati hanno esultato.
ll leader della uil, Luigi Angeletti, è apparso soddisfatto: "Cominceranno con un Suv della Maserati e il riassorbimento della occupazione sarà graduale" mentre  il segretario della Fim Cisl di Torino afferma "è' un passo fondamentale per i lavoratori Fiat di Torino e dell'indotto dopo anni di sacrifici".

Ritorna un vecchio sogno.
Sarà di nuovo sul mercato la Maserati, chimera degli italiani d'un tempo, simbolo del lusso più sfrenato, traguardo di coloro che "ce l'hanno fatta", emblema del potere e della ricchezza. Ebbene, grazie a "super Sergio", questo sogno oggi si realizzerà con l'acquisto di un'auto, anzi, che dico, un suv Maserati.

A questo punto una domanda sorge spontanea.
In Italia, oggi, in una crisi che ha intaccato la comune possibilità di consumo, in una società che è regredita economicamente a circa venti anni fa e che chissà quando e se riconquisterà le posizioni perdute, in un contesto generale di ristrettezze economiche, un suv Maserati è quello che la gente vuole, è ciò che serve agli italiani?

"Super Sergio", leccapiedi dei super ricchi.
Marchionne è un tipo molto razionale quando si tratta di organizzare fabbriche, operai, bielle e pistoni, ossia gli strumenti del suo lavoro; ma molto meno ragionevole, a quanto pare, quando si tratta di alzare lo sguardo e condividere i possibili fini della nostra comune umanità. Ma Marchionne ("Penso che abbiamo un disperato bisogno di suv", afferma l'ad durante un'intervista) gestisce una società nazionale, anzi internazionale, con grande importanza economica e sociale che opera sul mercato di massa e sui consumi collettivi oppure si dedica esclusivamente alla produzione di beni destinati a soddisfare i desideri dei cosiddetti super ricchi, di coloro che già dispongono di grandi risorse, volutamente tralasciando la maggioranza del paese che magari, guarda caso, ha bisogno di auto dal basso costo e dai consumi contenuti?

I SUV, auto divoracarburante.
Il suv Maserati
Nulla a che fare l'economia di gestione e la parsimonia nei consumi con questi tipi di auto. Circolare con questi bestioni significa portare a spasso circa due tonnellate di ferro e plastica oltre al peso dei passeggeri e dei loro bagagli e senza contare l'ingombro che questi mastodontici mezzi provocano nel già caotico traffico urbano ed extra urbano. I consumi, a dir poco, sono stellari e così i costi indotti. Decisamente e a conti fatti chi ha la testa sulle spalle, a meno che non voglia buttare al vento i suoi risparmi, non abboccherà mai all'adescamento marchionnesco.

L'alternativa. 
Forse forse il nostro "super Sergio" per mera convenienza di cassa non ci pensa e così nemmeno i suoi progettisti ma i motori, le auto, i carburanti alternativi esistono e sicuramente sono il futuro dei mezzi privati di spostamento a molto minor costo e ,soprattutto, a limitata incidenza sulle risorse petrolifere già scarse, sempre più costose e in via di esaurimento.

Quali alternative.
Ovviamente, dato il gigantesco giro di affari che rappresenta il mondo dell'auto e della benzina, non se ne parla ma in altri paesi si stanno sperimentando ormai da tempo carburanti alternativi e auto di nuova concezione che li utilizzano e tutto ciò a prezzi adatti a tutte le tasche. Parlo del bioetanolo (in Brasile va alla grande da molti anni, in Svezia è in continua crescita), del biodiesel (fonte energetica rinnovabile di origine vegetale),oltre a l'avveniristica automobile ad acqua e benzina e il veicolo a idrogeno (utilizza l'idrogeno come combustibile). Insomma, non sto a dilungarmi in questioni tecniche ma, volendo, potremmo concepire, Marchionne compreso,  il trasporto privato come un servizio a basso costo per tutti  e quindi una cosa diversa, molto meno costoso e decisamente meno inquinante.

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