18 mag 2013

SINCOPE

La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti. (John Lennon)



Beh, è più di un mese che non metto penna (anzi mouse) in questo blog ed è ora che riprenda, anche per non tradire le aspettative di molti. Però c'è un motivo in questo ritardo e prima di rivelarvelo Vi invito a leggere il brevissimo raccontino che segue.......

Era il 15 Aprile del 2013, la tiepida mattinata correva via veloce quando il Sig. Patrick Eggman - alto, corporatura robusta, capelli castani spruzzati di grigio, sposato - decise che era tempo di rincasare. Diresse l'auto verso il solito parcheggio sopraelevato, aprì il cancello d'ingresso e nello spostare un codolo di segnalazione avvenne l'imprevedibile. 

In silenzio, senza clamore, senza nessuno che potesse assistere Eggman di colpo morì. Il suo cuore aveva deciso autonomamente per un momento di riposo con un arresto repentino del suo battito cardiaco. Come se qualcuno avesse spento i riflettori sul palcoscenico della vita Eggman improvvisamente passò dallo stato di coscienza vigile allo stato di incoscienza e cadde "come corpo morto cade". E così precipitò oltre il circa un metro di dislivello e  si ritrovò, senza neppure avere la coscienza di averla persa, a giacere per terra come un masso, come uno straccio bagnato buttato lì per incuria. 

In realtà il nostro protagonista aveva avuto una sincope (l'etimologia della parola deriva dal greco "syn Koptein" e significa "interruzione") dove sincope e morte improvvisa sono simili, eccetto che in una c’è il risveglio e per l'altra no. In pratica questa parola indica una brusca interruzione de l'attività vitale associata ad alterazioni circolatorie e respiratorie con perdita di coscienza e caduta al suolo.
Ma Eggman era stato un uomo fortunato e anche questa volta la fortuna non l'abbandonò: qualcuno aveva visto, qualcuno aveva capito e i soccorsi arrivarono in tempo per riportarlo alla la vita.

Il civico ospedale ove fu trasportato, rilevò oltre allo stato di cardiopatia evidente anche numerose fratture alle costole e alla clavicola destra e provvide doviziosamente alla messa in opera dei protocolli del caso.

Oggi Patrick Eggman - e può dire senz'ombra di dubbio di averla scampata bella - è, anche se un po dolorante per via delle fratture in via di composizione, vivo e vegeto ed è tornato alla sua normale attività incurante del fatto che un abile chirurgo gli ha ricavato nel costato appena sopra il cuore una piccola tasca dove ha alloggiato un minuscolo ma portentoso apparecchio che gli eviterà il ripetersi di simili episodi, un pacemaker.

Sorride Eggman passeggiando sul lungomare mentre accarezza nella tasca la sua tessera di portatore di apparecchiature elettromedicali, dopotutto si compiace considerarsi l'ultima evoluzione dell'homo sapiens sapiens: l'homo bionicus.
.......Avete capito? In caso negativo Vi rivelo l'arcano: Patrick Eggman sono io e quello che ho descritto sopra è ciò che mi è capitato in questo ultimo mese ed è questo il motivo del mio mancato intervenire sul blog. Voglio però dire che, per lo meno per quanto mi riguarda, quando capita un accidente del genere e sei più di là che di qua non esiste più niente, non il tunnel con la luce in fondo, non la sensazione di lievitare e di vedere il tuo corpo esanime e cose del genere. Il nulla è il nulla e la cosa straordinaria è che non lo percepisci nemmeno. Il primo ricordo che ho avuto dopo il fatto traumatico sono le asettiche mura ospedaliere del reparto di terapia intensiva dove mi avevano ricoverato e i medici che mi accudivano.

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