10 gen 2013

ANOTHER DAY OPERATIVE SYSTEM

Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno. Ma quello che accadrà in tutti i giorni che verranno può dipendere da quello che farai tu oggi. (Ernest Hemingway)


Stamane è il 10 gennaio 2013, il tempo è grigio e, tanto per utilizzare un linguaggio di tipo informatico che fa sempre un certo effetto, come al solito mi accingo a lanciare il quotidiano programma "lifestyle.exe"  che avvierà il sistema "ADOS", acronimo di "another day operative system", previsto per oggi.

Scherzi (sarebbe forse meglio chiamarli deformazione mentale) a parte oggi come sempre sarà un altro giorno, come sempre sarà doveroso mantenere il sorriso sul volto, un altro giorno di cammino anche se non conosco esattamente da che parte andare, un altro pezzo di destino  anche se  sicuramente oggi non morirò, un altro giorno ancora tutto da scoprire.

Ciò detto, poichè il pessimismo stamattina non mi manca, val la pena affermare che la gente, ridotta oramai in difficoltà, vuole il cambiamento,vuole ricostruire distruggendo e non sa come perseguire questo obbiettivo, non ha una motivante filosofia a supporto, non ha un leader che la guidi su questa strada e le sporadiche e disarmoniche iniziative che adotta si disperdono in un deserto ideologico senza confini.

La deculturalizzazione collettiva, il regresso sociale è evidente, palpabile, la circolazione monetaria è limitata alla soddisfazione dei bisogni primari, i consumi ristagnano, tasse e tariffe raggiungono livelli di insostenibilità, il lavoro manca e quando esiste è schiavizzante, la sicurezza sociale si sta sbriciolando progressivamente e stiamo tornando a come eravamo nell'immediato dopoguerra cioè un popolo di poveracci. Solo che allora qualcosa, anzi un vero e proprio "deus ex machina", ci salvò: gli Stati Uniti con il (benvisto o malvisto dipende dai punti di vista) cosiddetto "piano Marshall" che ci avviò all'economia del benessere sotto le insegne del consumismo. Ma oggi chi ci salverà?

All'orizzonte non compare nessuno, anzi, si prospetta il peggio del peggio ovvero un aggravamento di tutta la già negativa sintomatologia economica attuale accompagnata da un aspetto che ancora non è oggetto di grande cura:l'inflazione. Questo fenomeno, processo per sua natura latente e provvisoriamente tenuto a freno da artifici finanziari, ben presto si appaleserà con virulenza e assesterà l'ultimo colpo mortale ai ceti meno abbienti riducendoli definitivamente in povertà.

C'è stato un lugubre equivoco, una maledetta illusione che ci ha indotto ad adagiarci nella filosofia del "a da passà a nottata", siamo diventati ipocriti, sembriamo allegri, non c'impegnamo, facciamo sfoggio di una finta spensieratezza nell'attesa dell'incomprensibile trascendente che dovrebbe arrivare. 

Spiacente ragazzi ma non c'è trippa per gatti! (diceva The Mask nel film  statunitense Da zero a mito del 1994) ed è una triste realtà che dovrebbe rendersi maggiormente nota. Esiste un momento, nella storia dei popoli e delle nazioni, in cui la protervia, l'arroganza dei potenti, il perseguimento dell'arricchimento di pochi a scapito dell'impoverimento di molti, l'egoismo e l'incompetenza nella gestione della cosa pubblica raggiungono il limite della saturazione ed è allora che la gente si accorge di quello che gli sta capitando e reagisce, a volte violentemente ma sempre disordinatamente: è il caos.

Solo movimenti popolari, organizzazioni spontanee nate dal basso sono in grado di cogliere veramente le esigenze di tutti e di tradurle in strumenti di "real politik", di arginare gli interessi personali e gli appetiti della attuale classe politica malamente espressa dalla nostra realtà democratica. Un brutto, bruttissimo vento spira sulle città e sulle campagne del nostro paese: il limite di saturazione è molto vicino.

La luce in fondo al tunnel? Panzana gigantesca fatta circolare appositamente per tenere buona la gente. Sarà quel che sarà e consentitemi di terminare questo post con l'ultima frase pronunciata da Rossella O'Hara nell'immortale film "Via col vento": Dopotutto, domani è un altro giorno!

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