Il Dies Irae è una composizione poetica medievale in lingua latina attribuita a Tommaso da Celano (1190-1260 DC) ed è anche una una delle parti più note dalla liturgia per la messa di rito tridentino. Il tono di questo scritto è cupo, minaccioso, crepuscolare e descrive il giorno del giudizio dove i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno. Il giorno dell'ira?
Ma noi ci stiamo avvicinando rapidamente al momento in cui gli italiani esprimeranno con le votazioni il loro giudizio su coloro che ci hanno governato e questa è la prima volta che votiamo in condizioni di crisi grave, di recessione economica, questa è la prima volta che le urne si aprono in condizioni di massimo discredito della classe politica, di prospettive incerte per il futuro ma certe per l'avanzare dell'impoverimento collettivo.
E' la prima volta che andiamo ad esprimere uniti il nostro pensiero sulla corruzione, il nepotismo, il malaffare all'ennesima potenza espressi trasversalmente ma così significativamente dal governo del paese.
Le prossime elezioni nazionali sono l'unico momento in cui contiamo qualche cosa e oltre a ciò risulta evidente che ora più che mai è necessario ed indispensabile cancellare 20 anni di politiche economiche e sociali neoliberiste, del tutto errate e proporre politiche completamente differenti che salvaguardino principalmente il bene comune, l'ambiente ed i diritti fondamentali sanciti dalla nostra costituzione per tutti i cittadini.
Dobbiamo prendere atto che l’Italia è malata, é malata di mancata crescita, di debito pubblico, di inoccupazione strutturale, di inefficienza della macchina statale, di crescente pressione fiscale, di vecchi e nuovi corporativismi. E dunque interveniamo, come chirurghi esperti, asportiamo pericolose neoplasie,velenosi e purulenti gangli che si annidano nel tessuto sano della nostra repubblica, se ne siamo capaci.......risaniamo il paziente!
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