29 giu 2013

CALMA PIATTA

Io non ho un brutto carattere. E' che la gente rompe i coglioni.


Oggi sono abbastanza seccato e scocciato, tutto mi dà fastidio e mi innervosisce, perdo facilmente la pazienza e sono incline all'incazzatura per ogni minima cosa. Forse sto diventando un po paranoico anche se riconosco che sono reduce da un periodo in cui sono stato particolarmente agitato e in tensione. Forse dovrei perseguire uno stadio di calma e di rilassatezza interiore, forse dovrei cercare di diventare una persona quasi senza passioni e, anche se ciò non rientra nelle mie abitudini, freddo e irritante.


Ma gli altri, coloro che incontro, coloro che saluto e con i quali scambio gli abituali convenevoli, se ne accorgeranno del mio pessimo umore? Credo di si, infatti ho notato che il loro sorriso iniziale tende rapidamente ad esaurirsi dopo avermi fissato dritto negli occhi.  Vabbè, così va la giornata, domani magari sarà diverso, però credo che sia doveroso fare qualcosa per tornare a bazzicare dentro al mio abituale stato di grazia esistenziale.

E allora dirigo rapidamente i miei passi verso il lungomare, ovvero verso il mio personale "refugium peccatorum" dove i pensieri e le ansie si fondono e si annullano nella liquida enormità senza lasciare tracce . Guardo verso l'orizzonte: è calma piatta, la più perfetta immobilità dell'atmosfera e del mare. Il silenzio la fa da padrone. Alcuni gabbiani maleducati e petulanti svolazzano qua e la starnazzando e penso con livore che se avessi un fucile tra le mani li abbatterei uno ad uno senza pietà. Li conosco i gabbiani, sono i predoni del cielo, falsi, prepotenti e vigliacchi: si nutrono di rifiuti e attaccano gli uccelli più deboli per divorarli, saccheggiano i loro nidi e si nutrono delle loro uova, ma si dileguano rapidamente non appena accorre un animale più grosso di loro.
Chiusa questa parentesi "gabbianesca" mi lascio di nuovo prendere dalla magia che emana dall'azzurra immensità e rimango lì, senza pensieri a farmi bombardare da quella sorta di energia positiva certamente emessa dalla innumerevole quantità di molecole d'acqua ammassate e pressate insieme dalla forza gravitazionale. Sono molecole nobili, esistevano prima di noi, racchiudono le testimonianze delle vicende umane, esisteranno dopo.

Insomma, il mare non tradisce mai i soi estimatori e con questi pensieri che mi frullano in testa pian piano comincio ad acquisire una certa qual migliore predisposizione verso il resto del modo e il malumore se ne va. Torno sui miei passi e mi dirigo verso casa.

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