23 lug 2013

NEMESI

Mi sembra da uscire da un lungo sonno, da un periodo in cui non ho osservato sufficientemente l'ambiente che mi circonda, in cui non ho considerato che, come si suol dire, due più due non può fare cinquantasei ma senz'ombra di dubbio quattro, ovvero non ho portato a termine quel processo logico elementare per cui, data la nota proprietà transitiva, correlando tra loro fatti e avvenimenti se ne possono trarre conclusioni certe che magari anche ad un attento osservatore della realtà possono ritenersi degne di scarsa considerazione.

Per farla breve, qualche giorno fa guidavo sulla A14 (Autostrada Adriatica) che, sopratutto d'estate, risulta tra i percorsi stradali più trafficati d'Italia, quando improvvisamente mi sono accorto di essere completamente solo: nessun'auto dietro o davanti, nessun' auto nelle corsie opposte.Va bene, questa particolarità è durata pochi momenti e successivamente il traffico è ripreso anche se le vetture in transito erano veramente scarse. Tenete presente che ho iniziato la mia attività di automobilista molti decenni orsono e che ho partecipato convintamente alle cosiddette "partenze intelligenti" di non lontana memoria per cui mi sono non poche volte ritrovato alle quattro del mattino, incazzato come una iena, e imbottigliato in una fila interminabile di auto dirette verso le località costiere di vacanza ma inesorabilmente ferme nella tratta Milano-Bologna

Ancora, le mie frequentazione ai supermercati del quartiere è stata sempre stata assidua e ritenevo del tutto normale ritrovarmi in una folla infinita alla guida di carrelli strapieni di tutto, affrontare la lunga coda di persone trafelate e vocianti che si formava alle casse e prepararmi all'inevitabile battibecco con le cassiere stressate e disfatte. Ma adesso? Ebbene, miracolo, i soliti supermercati sono un'oasi di pace e di frescura (varrebbe la pena di passarci le vacanze) dove i rarefatti clienti si aggirano con aria stupefatta guardando molto e comprando poco (i carrelli risultano semivuoti).

E che dire degli stabilimenti balneari desolatamente deserti che sfoggiano lunghe file ordinate di ombrelloni chiusi nella loro guaina come se fossimo a fine stagione in attesa del prossimo autunno che invece prossimo non è e dei loro posti di ristoro dove solo la scorsa stagione bisognava fare la fila se non munirsi del cosiddetto "numeretto" per conquistare un piatto di pasta e dove adesso vedo solo qualche pensionato che avidamente consuma il suo bianchino spruzzato e torme di ragazzini scatenati che tutto fanno meno che spendere?

E a seguire la stessa cosa vale per i ristoranti, i luoghi di ritrovo, gli spettacoli (a proposito che fine hanno fatto i grandi concerti estivi e le grandi manifestazioni di intrattenimento collettivo) che allestivano le comunità balneari? Quasi tutti rimangono relegati nella memoria di un recente passato. Ma dove sono finiti tutti, dove si trovano le folle, la gente dov'è? Varrebbe la pena di affermare che, no questa non è la solita Italia, siamo su un'altro pianeta, in un' altra nazione, in in altro luogo al momento ignoto ma che volenti o nolenti dobbiamo imparare a conoscere.

E' innegabile, si è verificato ciò che da tempo si sapeva, abbiamo svoltato l'angolo e siamo arrivati dove non volevamo. Già, in questo mondo non c'è posto per tutti, perchè in questo nuovo mondo per restarci ci vogliono i mezzi, e quelli anno dopo anno mese dopo mese ce li hanno tolti, ce li tolgono e ce li toglieranno. E' il nuovo capitalismo europeo che avanza, capitalismo di rapina, capitalismo che si accanisce su molti e privilegia pochi. Mi viene in mente che gli antichi greci avevano una divinità denominata Nemesis, ovvero la dea "distributrice della giustizia" che provvedeva soprattutto a metter giustizia ai delitti irrisolti o impuniti, distribuendo gioia o dolore a seconda di quanto era giusto, perseguitando soprattutto i malvagi e gli ingrati.

Nemesi quindi viene intesa come giustizia compensatrice e riparatrice, o anche come giustizia divina. Oggi questo termine si usa anche per significare una situazione negativa che giunge immediatamente dopo un periodo particolarmente fortunato e sempre come atto predestinato alla compensazione. L'idea che si trova alla base di questo termine è quella di un mondo che risponde a una legge di armonia, per cui il male deve essere in egual misura compensato dal bene e viceversa.

E allora, questa estate, invece di sacramentare su ciò che quest'anno proprio non si può fare perchè il bilancio familiare non ce lo concede, guardiamo in su, guardiamo i cieli azzurri della penisola e speriamo che compaia svolazzando senza ritegno la dea Nemesis e imploriamola di prendersi cura di noi perchè siamo ridotti male, siamo proprio allo sbando.

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