15 ago 2013

TAMARRITA';

Il tamarro è uno che si crede BRAD PITT e tutti invece lo credono un operaio dell’ANAS.

Perchè no? Tamarro è bello, così come é bello sborone, coatto, zarro, truzzo e cosivvia per dfinire l'ultimo risultato dell'evoluzione umana, il più tipico esempio della nostra specie che, nonostante tutto, dovrebbe essere quella dell "homo sapiens".

Lo stile di vita del tamarro "tout curt" è tutta un inno all'ozio, alla vita di gruppo e con frequentazioni preferibilmente maschili. Elegge come luogo di incontro il bar o la piazza rionale, adotta come filosofia di vita l'etica del movimento "fancazzista" nazionale, parla un suo particolare idioma figurativamente denominato "parlacomemagni" ed adotta un look che nulla ha da condividere col principio della sobrietà.

Ha scambiato, novello pittore estemporaneo, la pelle del suo corpo per una tela da istoriare e quindi....vai col tatuaggio ! E non sono tatuaggi da poco, in quanto imbrattano (pardon avrei dovuto dire ricoprono) con le più incredibili opere d'accatto una buona porzione della sua figura, senza ovviamemte trascurare quelle parti che normalmente non sono esposte alla pubblica ammirazione. E non tralasciamo la demenziale pratica del cosidetto "body piercing" ovvero la perforazione (masochismo, follia !?) della propria carne con oggetti di metallo, osso, pietra o altro.

Ma il vero spettacolo si ha quando il tamarro, d'elezione o naturalizzato  poco importa, finalmente arriva. E'sulla sua vettura, preceduto dal battito da discoteca sparato a 500 watt dall’autoradio, un’accellerata e subito dopo con una frenata sgomma vicino al marciapiede fermandosi di sbieco. 

La musica (tunza…tunza…tunza) imperversa ancora per un minuto buono, poi si spalanca la portiera del lato autista della turbo (cerchi in lega, scarichi cromati) e smonta lui. Infradito balneari ai piedi, pantaloncini corti con gambe pelose al vento, canotta ultimo urlo sormontata da pesante catena similoro con medaglione, tatuaggio tribale senza senso (ma figo), occhialoni da sole "Original Marocchin’s" acquistati dal "vu cumprà" al mare dopo un’estenuante trattativa.

Signori, questo è il tamarro, con le sue collane, gli anelli esibiti, il telefonino esposto come status sociale, i capelli impomatati, le scarpe da ginnastica dai colori sgargianti, i marchi del vestiario contraffati, l’organizzazione in bande che affollano i "Mc Donald".Ma l’essenza della tamarrità non è una questione sociale (o non solo), bensì di cattivo gusto e ho l’impressione che tutte le persone che io chiamerei “tamarro” hanno una bassa scolarizzazione (18 anni max) e sono mentalmente infettate dai virus della cultura dominante, proprio attraverso quegli accessori che loro esibiscono di più (cellulare, i.pod, trash cult movies anni ‘80 etc).

Sono tipiche rappresentazioni dei nostri tempi rozze, senza morale e senza paura (almeno lo fanno credere) che stanno con una raga solo per "farsela" senza sentimento, vanno in giro cn gli "ami" a far casino e a farsi vedere dalle socie, ascoltano techno, trance e hardcore a tutto volume per farsi vedere, fanno credere di vestire firmato ma in fondo comprano  tutto dal "vu cumprà". Purtroppo questo è il ritratto dei nostri figli, dei figli del nosto tempo ed è sconfortante.

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