28 set 2013

IO, CYBORG

L’esperienza non è ciò che succede a un uomo, ma quello che un uomo realizza utilizzando ciò che gli accade. (Joe E.Williams)

Voglio riprendere il post che avevo già scritto lo scorso 18 maggio (per leggerlo clicca qui) in quanto l'argomento risulta il medesimo. Va da sè che il protagonista Patrick Eggman vuole incarnare il sottoscritto e che il fatto di trattare la materia in terza persona nasce dal desiderio di  non drammatizzare troppo la vicenda.
Un pacemaker
"Patrick Eggman si puà ormai considerare un "bionic man", o quasi. La piccola protesi bionica (pacemaker) che gli è stata inserita all'interno della sua cassa toracica fa il suo lavoro: è collegata con sottilissimi fili all'organo cardiaco, ne decifra le contrazioni muscolari (battiti) e le corregge tramite impulsi elettrici a basa frequenza. L'intervento neurochirurgico aveva avuto la durata di circa un'ora con meno dell'un per cento di complicanze post operatorie e risulta permanente anche se gli effetti sono reversibili: basta infatti spegnere il pacemaker per annullarli. Patrick, tutto sommato, è contento, ha ripreso la sua normalissima vita quotidiana ma si è verificato un fatto che mai aveva immaginato potesse riguardarlo: è entrato, suo malgrado, a far parte di quella piccpla parte di umanità che si identifica con l'acronimo di "cyborg".
Questo termine deriva dall'abbreviazione anglosassone "cybernetic organism" (organismo modificato) ed è nato nella pratica della medicina e della bionica. La linea di confine che separa gli esseri umani dai cyborg non è mai sata ben definita, i progressi infatti delle tecnologie applicate alle protesi e agli organi artificiali subiscono una continua evoluzione e una persona dotata di un pacemaker puo sicuramente corrispondere alla definizione di cyborg.
Schema di impianto 
di pacemaker
"Queste ed altre erano le elucubrazioni che agitavano le sinapsi della grigia materia contenuta nel cranio di Patrick mentre ripensava agli eventi che lo avevano riguarsato di recente, senza dare molto peso al fatto inequivocabile che l'atto immateriale di pensare era ora fondamentale per rivestire i panni del suo vero io e tornare a calarsi dentro la sua propria natura. I medici che lo avevano preso in cura gli avevano detto che tra la sincope e la morte esiste una sola differenza: dalla sincope si può tornare indietro ma dalla morte no. E questo lo aveva indotto ad acquisire nuove covinzioni sulla vita e sulla morte anche perchè era oramai entrato in un mondo di frequenti controlli clinici e di medicinali da assumere in via continuativa: lo scotto da pagare per una seconda nascita. Appagato del contesto prendeva atto dunque che la mattinata di inizio autunno filava liscia, che il sole era tiepido, che il mare era calmo e che insomma il gran circo della vita continuava lo spettacolo senza intoppi."
L'organismo di un cyborg abbiamo detto è un organismo modificato artificialmente tramite la tecnologia robotica di cui disponiamo ma è anche vero che risulta potenziato. Ogni cyborg, ogni "bionic man" risulta depositario di capacità superiori perchè dispone di mezzi che la natura non gli ha fornito alla nascita e quindi può, volendo, partecipare più costruttivamente allo sviluppo sociale.

Questo aspetto apre un panorama del futuro veramente incredibile e sono convinto che la via è segnata: prima o poi si darà inizio alla presenza di un nuovo tipo di uomini, superuomini in parte organici e in parte bionici ma con una maggiore prevalenza di quest'ultima caratteristica. Ora abbandoniamo queste fantasie, torniamo al presente e, nonostante tutto, lasciatemi rimarcare che si vive una volta sola e che se lo si fa bene una volta è decisamente abbastanza.

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