1 ott 2013

IL MANICOMIO DEI MANICOMI

La politica non è altro che un modo per fare il proprio interesse fingendo di fare il bene comune: in pratica è una disonesta dissimulazione. (Carl William Brown)

Sono a dir poco esterrefatto (volevo dire sorpreso ma risulta essere un termine in questo caso troppo limitativo) da quello che succede nel parlamento, nei palazzi del potere politico e dal comportamento di coloro che vi abitano e che amano definirsi, con termine a dir poco eufemistico "moderati". In prima battuta mi viene da dire che un'improvvisa follia, come un morbo contagioso ha contaminato questi individui che a tutti gli effetti dovrebbero essere considerati (ahimè!) nostri rappresentanti politici, ma poi, a ragion veduta, credo di aver individuato alcune possibili ipotesi che possono razionalmente chiarire le loro iniziative altrimenti incomprensibili. Eccole:

Prima ipotesi: alienazione mentale.
Franco Basaglia, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia,e inspiratore della cosiddetta Legge 180 e fondatore della concezione moderna della salute mentale, nella vulgata popolare è noto per "colui che chiuse i manicomi". Ma se questo illustre psichiatra vedesse o avesse minimamente immaginato l'inverecondo spettacolo che oggi gli uomini della politica stanno offrendo ai loro concittadini con analoga figuraccia presso gli altri paesi dell’unione europea e di tutto il mondo, io penso che volentieri si amputerebbe la mano che ha firmato questo documento e, voglio sempre ipotizzare, sarebbe perfino disposto a mordersi, a scopo punitivo, anche i propri testicoli. Senza dubbio questo famoso professore riconoscerebbe per i politici italiani la necesità inderogabile di ricovero in una qualche struttura manicomiale come si usa fare per i dementi pericolosi e renderebbe obbligatorio per i medesimi l'istituzione di un servizio speciale di vigilanza per alienati mentali. I cittadini, gli italiani, sono tutti sulla stessa lunghezza d'onda: occorre instaurare, anzi nuovamente reinstaurare, per questi nostri politici il cosiddetto trattamento sanitario obbligatorio (TSO), ovvero quel trattamento necessario ospedaliero riabilitativo prolungato, senza consenso dei medesimi ma finalizzato alla loro rieducazione mentale. Dovrebbero, insomma, per volontà popolare, compiere quel percorso riabilitativo previsto per i pazienti che versano in fase di demenzialità acuta e che abbia lo scopo di collegarli nuovamente al mondo reale in cui noi tutti viviamo. 

Seconda ipotesi: etilismo conclamato.
La prima considerazione che mi viene spontanea è che prima di dire qualcosa, prima di parlare in pubblico si siano abbondantemente strafatti di alcol sotto forma di bevande (vini, birra, liquori ecc) e che sprloquino (o, a scelta, pontifichino) in stato di ubriachezza molesta. Quante volte mi sono chiesto cosa accidenti dicevano e perchè lo dicevano, cosa significavano i loro cervellotici discorsi, quali trappole nascondevano e per quale oscura pulsione avremmo dovuto dargli credito. Ne ho tratto la covinzione che i loro vaneggiamenti pseudopolitici erano semplicemente il risultato di abuso continuativo di superalcolici e forse di altre sostanze psicotrope ugualmente perniciose. Un progetto terapeutico e, soprattutto, una terapia comportamentale avrebbe per costoro delle ricadute positive sul pensiero razionale che dovrebbero possederee e sulle loro capacità di interpretare giustamente le esigenze dei cittadini. Non è difficile, e per costoro consiglio vivamente di rivolgersi alla nota organizzazione terapeutica denominata "alcolisti anonimi" che, nel più assoluto riserbo, li farà partecipi di un adeguato trattamento fisico e psichico in tal caso necessario. 

Terza ipotesi: senescenza degenerativa  
Data la generale elevata età media di costoro si ptrebbe benissimo sostenere che le degenerazioni piccole o grandi apportate al corpo dallo scorrere del tempo siano in fase ormai avanzata. Il bello è che tali degenerazioni, come ben si sa, incidono in primo luogo sulle capacitò di ragionare e quindi di analizzare obbiettivamente la realtà in cui versa il paese e di proporre conseguenti iniziative. In questo caso sarebbe auspicabile l'intervento di un bravo medico geriatra che possa evidenziare tutti quegli aspetti sociali e psicologici che si verificano nella terza età, le malattie dell'anziano e le loro conseguenze disabilitanti. Speriamo di no ma forse i primi sintomi, finora latenti, delle degenerazioni dovute all'alzheimer si stanno per alcuni manifestando prprio in questi giorni per non parlare magari di problemi di incontinenza, proostatici o di altra simile natura. Queste cose potrebbero inequivocabilmente spiegare alcune stranezze caratteriali che si si sono evidenziate in questi ultimi giorni per alcuni politici che per decenza non nomino ma che è facile individuare. 

Bene, poste quindi queste ipotetiche premesse, voglio ricordare un detto in latino che è stato ultimamente tirato fuori dai libri di storia patria ed enunciato in non so più quale talk-show televisivo, ovvero le parole "cupio dissolvi" che poi riprendono l'identico concetto contenuto nella più prosaica frase "muoia Sansone con tutti i filistei". Ma questa antica locuzione è più drammatica perchè nell'uso comune ha acquisito il significato di "desiderio di operare il disfacimento di sé stessi" e quindi anche quello di annullarsi, di auto distruggersi. Si ma qual'è la ratio di questo che appare (ed è) un doloroso cupio dissolvi nazionale e che imperversa nel "teatrino" della politica? E' indubbiamente un vero mistero: auguriamoci che si chiarisca nei prossimi giorni, nei prossimi mesi o meglio, conoscendo i tempi dell'esercizio di governo del sistema italia, nei prossimi anni. Poniamoci a questo punto l'eterna domanda destinata a restare senza risposta: ma tutto questo a chi giova? 

**************************************************
Esiste un post che potrebbe interessarti. Se vuoi leggerlo cjlicca qui.