9 ott 2013

NONNOLOGIA

Quanto più invecchio tanto più diffido della popolare dottrina che l'età porta saggezza. (Henry Louis Mencken)

IeriDi solito quando si parla di nonni associamo questa parola alla immagine di un vecchio signore un pò rimbecillito dagli acciacchi e dall'età, spesso tremolante e ricurvo, che incede cautamente poggiandosi ad un bastone. In questo immaginario lo trovi sovente sul far del mezzogiorno ai giardini pubblici intento a leggere un giornale od a fissare il cielo con sguardo vacuo, oppure quando il nonno è di tipo "giovanilista", si incontra nel bar sottocasa (tempo addietro era l'osteria) impegnato in defatiganti partite a tressette con un vecchio mazzo di carte unte e bisunte.

Per quasi tutti i nonni é poi una antica abitudine fumare il cosiddetto "mezzo toscano" da aspirare con avidità emettendo puzzolenti e azzurrognole volute di fumo assieme al cosiddetto "bianchino spruzzato" che altro non è se non un micidiale intruglio di vino bianco misto a campari (1).

Quando i nostri nonni iniziano il discorso con "ai miei tempi..." vuol dire che si accingono a romperti i coglioni, quando pretendono di indicarti un percorso di vita o ti invitano a seguire i loro consigli non possono essere presi sul serio perchè ciò che dicono è frutto di un mondo vissuto in tempi molto dissimili dalla realtà di oggi per loro ostica e incomprensibile.

Bene, dato che tra breve anche io entrerò a far parte di quest gioiosa congrega di individui, vi posso assicurare che non c'è niente di più falso della oleografica  rappresentazione  sopra descritta, non è assolutamente veritiera l'iconografia popolare che li vuole indiscussi depositari del segreto del vivere bene e come la loro esperienza esistenziale possa essere presa ad esempio, come i loro consigli siano preziosi, soprattutto per i giovani e che di conseguenza, i nonni,  debbano essere venerati al pari della "sibilla cumana". Anzi.

OggiL'essere nonni oggi si presenta come un ruolo nuovo non assimilabile a quello tradizionale del nonno patriarca, depositario di cultura e saggezza, legato al  mondo contadino. I profondi cambiamenti avvenuti all'interno della società e della famiglia hanno dato vita ad una nuova immagine del nonno, così come hanno mutato i rapporti fra genitori e figli. Di conseguenza non esistono modelli con cui confrontarsi: la "nonnità" richiede atteggiamenti e comportamenti diversi a secondo delle contingenti circostanze.
Insomma ogni nonno deve sentirsi a proprio agio con gli anni e con la realtà che lo circonda, senza inutili ripiegamenti nel passato.

Ma guardando bene ciò che propongono i media o l'immagine dominante nella cultura di oggi in proposito, risulta che i nonni sono destinati a diventare dei "superanziani" o meglio dei "supernonni" con rinnovate capacità mentali e fisiche, una vita al passo con i tempi, una conoscenza approfondita della realtà  contemporanea, un utilizzo disinvolto dell'informatica. Un altro fatto nuovo è che oggi sembrano meno vecchi di una volta, sono abituati ai cambiamenti, curano il corpo e l’abbigliamento, continuano a condurre una vita dinamica e, soprattutto, non pensano di essere vecchi, semmai si considerano degli adulti maturi. Sono diventati insomma una forza della natura.

Sono veramente mutazioni epocali ma è un faticoso destino quello del continuo adeguamento alla sempre più rapida evoluzione della società, la globalizzazione, infatti, non risparmia neanche loro che avrebbero finalmente il sacrosanto diritto di fermarsi e di indugiare sulle panchine dei parchi pubblici.

Stampelle sociali. E non dimentichiamoci del peso economico e sociale di questa categoria perchè, si sa, con le loro pensioni contribuiscono spesso alla sussistenza dei discendenti siano essi figli o nipoti che, visto come vanno le cose, mai più potranno godere di questo istituto. Sono loro infatti, i nonni, l'unico e funzionante sistema di welfare nazionale.

Sono tanti (circa 15 milioni di individui) e, sebbene il tasso di natalità nel nostro paese sia tra i più bassi nel mondo, i nonni di oggi sono, in proporzione al numero dei nipoti, assai più numerosi di quanto non fossero trent’anni fa. Anche nel rapporto con i nipoti il nostro nonno ha acquisito comportamenti impensabili fino a non molto tempo fa, e, dato che le mamme casalinghe sono poche e in molte famiglie entrambi i genitori lavorano fuori casa mattino e pomeriggio, può spingere una carrozzina nelle vesti di un inusitato baby-sitting, e, insomma, può  prendersi cura dei piccoli, senza peraltro ritiene di svolgere un ruolo tipicamente “femminile”.

La funzione dei nonni, però, non si esaurisce certo nel tappare le falle o nell’intervenire nei momenti difficili, la presenza di un nonno nella vita di un nipote ha già di per sé l’effetto di allargare i confini della famiglia nucleare e quando nell’adolescenza, i rapporti con papà e mamma si fanno burrascosi, è attraverso i nonni che un nipote può ritrovare a volte quell’ancoraggio di cui, nonostante tutto, sente ancora il bisogno. Oggi essere nonni significa dunque trovarsi in una fase della vita che ci rende in genere più capaci di entrare in risonanza con la generazione dei nuovi cuccioli, di individuarne le emozioni, di comprenderne i loro bisogni, di meravigliarsi delle loro scoperte. E non dimentichiamoci che i nonni sono come le luci accese di un paesaggio: sono sempre al posto giusto ed al momento giusto, pronti ad aiutare chi ha bisogno.
NB - (1) Questa "specialità della casa" viene solitamente offerta al consumo in un bicchiere da cucina in semplice vetro per mano di un premuroso e interessato barista (una volte chiamato più propriamente oste) acconciato rigorosamente con quell'accessorio formato da un pezzo di stoffa bianca che non brilla certo per candore, legato attorno ai fianchi e altrimenti detto "parannanza".
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