19 ott 2013

WAR GAMES

FOTO A

.....noi impugnammo le armi per risolvere, dopo il problema risolto delle nostre frontiere continentali, il problema delle nostre frontiere marittime .....(dall'annuncio della dich. di guerra di B.Mussolini, 1940)

Il generale"Et voilà, les jeux sont faits" esclamerebbe qualche generale pluridecorato seduto dietro la sua scrivania elettronica in contemplazione del "war game" al quale suo malgrado (sarebbe meglio dire suo bengrado) sta dedicando il proprio preziosissimo tempo. Dopodichè il nostro generale croupier si autotrasporterebbe, ovviamente in qualità di passeggero, piochè l'improba fatica di guidare (oibò!) non è di sua competenza bensì del gallonato autista, su una lussuosa Maserati blindata ministeriale verso le sue privatissime, ma sempre ben retribuite, occupazioni o anche verso una signorile cena con i fidi collaboratori, il tutto sempre naturalmente a spese dello stato e in barba agli sprovveduti contribuenti italiani.


Già perchè il nostro generale può ben star tranquillo, il "war game" procede liscio, senza intoppi: agili navi da guerra solcano veloci le azzurre acque del medoterraneo del sud, elicotteri d'attacco svolazzano loro sopra mntre nei cieli, ad alta quota, incrociano gli infidi droni capaci di monitorere in alta definizione anche i peli del buco del c....(omissis) degli ignari "terricoli".

Ma cosa è successo, non è per caso e a nostra insaputa che, come nel lontano 1940, "la dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia"? Macchè, siamo sulla strada sbagliata. Questa potente flotta aeronavale, armata di tutto punto e che incrocia proprio davanti a Libia e Tunisia, ovvero davanti a paesi dove la pace sociale sembra un miraggio lontano, è stata inviata, ci dicono, lì per ragioni umanitarie (?!), per aiutare quei poveri cristi che tentano su insicure e pericolose imbarcazioni di raggiungere illegalmente l'Italia.

Mare Nostrum. Mi domando, se una motovedetta libica o tunisina viene in contatto con i nostri mezzi e se, si sa certa gente ha il grilletto facile e non certo amore per gli occudentali, volano pallotole? E ancora se in questi paesi L'instabilità politica raggiunge un livello tale da richiedere un intervento in loco? Che succede in questo caso?

Sinceramente questo dispiegamento di uomini e mezzi, pomposamente denominato "mare nostrum", questo "mostrare i muscoli", mi sembano avere tutte le caratteristiche di una operazione militare al suo inizio seguita nel prossimo futuro da una vera e propria azione bellica. Mi auguro sinceramente di potermi sbagliare ma le parole tanto sbandierate uscite fuori dai palazzi della politica sul dovere e la necessità dell'intera unione di intervenire in difesa dei comuni confini marittimi (si badi bene non si parla di confini nazionali) mi sanno lontano un miglio di "polverone", un gran polverone utilizzato per distogliere la pubblica opinione da quello che il governo aveva in mente di iniziare. No, l'Europa al momento sembra che non c'entri per nulla e che noi e le nostre forze armate (per autonoma iniziativa o per incarico della stessa unione) ci si debba accollare il peso di questa azione.

E non è un'operazione che costi poco, "sommando i costi aerei e navali più le indennità d'imbarco dei circa 800 marinai delle cinque unità navali coinvolte si può ipotizzare una spesa media giornaliera di 300 mila euro, cioè 9 milioni di euro al mese a cui aggiungere 1,5 milioni per il dispositivo di unità costiere già in azione per un totale di 10,5 milioni" (fonte Il Sole 24 ore). E tutto questo quando abbiamo milioni di disoccupati, un sistema di protezione sociale che sta andando in rovina, un crescente impoverimento nazionale e insomma tutti i guai che conosciamo.

Dispositivo bellico. Ci sono poche giustificazioni per iniziativa di tal fatta e le motivazioni enunciate non reggono ad una stringente analisi logica. Se è vero che l'obbiettivo dell'impiego di un simile dispositivo aeronavale è quello di salvare qualche barcone di disperati in difficoltà nel canale di Sicilia e di regolarizzare l'immigrazione delle popolazioni martoriate del nord Africa verso i paesi europei sarebbe bastato istituire un servizio di traghetti a basso costo, magari giornaliero, Tripoli-Agrigento e avremmo facilmente ed economicamente risolto le esigenze di ambo le parti. 
FOTO B

E non dimentichiamoci: dietro questo immondo traffico di clandestini c'è la mano della mafia e la missione rischierà di essere senza fine in quanto la presenza navale italiana incoraggerà i flussi migratori e ingigantirà il business di queste organizzazioni criminali. E per finire Il dispositivo militare messo in campo dalla Marina nella operazione "Mare nostrum" per il pattugliamento ed il soccorso dei migranti é composto da cinque unità navali d'altura con una decina tra aerei, droni ed elicotteri. A questi si aggiungono le forze della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto già da settimane impegnate a soccorrere migliaia di persone in arrivo dal Nordafrica.


Considerazioni personali. Il termine "Mare Nostrum " venne usato da Mussolini e dalla propaganda fascista come i nazisti tedeschi usavano il termine "lebensraum" nella loro dottrina. Già nel 1922, infatti, si sarebbe dovuto inaugurare un periodo grandioso della storia nazionale e l'Italia avrebbe dovuto essere proiettata verso "destini gloriosi", verso un fato universale, facendo a tal scopo del Mediterraneo un lago interno italiano. Come è noto il "destino glorioso" di cui la propaganda di regima impregnava le anime dei cittadini ci condusse poi ad una terribile tragedia: la seconda guerra mondiale.

NB 
Foto A: La Fregata Maestrale che fa parte del contingente  di marina inviato nel canale di                      Sicilia per l'operazione "Mare Nostrum".
Foto B:  Un barcone di clandestini fermato dalle nostre unità navali durante il tentativo di                      immigrazione.


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