17 nov 2013

CRUDELE INVERNO

Per la verità odio l'inverno perché l'inverno odia la carne. Ovunque la scopra, la punisce, la sferza come un predicatore puritano. (Michel Tournier, Il Re degli ontani, 1970)

Sta arrivando Il crudele inverno. Tutti i mesi di questa stagione sono crudeli, il primo dei crudelissimi è novembre, il secondo è dicembre e così via. Poi arriverà il primo di quelli buoni, il mese tra tutti il più pazzo, marzo, e poi quelli buonissimi, quelli magici. Quindi, dicevo, l'inverno è alle porte e voglio celebrare gli ultimi scampoli del'autunno scrivendo questo post. Vediamo se anche oggi sono in forma.

Batto sulla tastiera e vengono fuori delle parole. E tutte in fila danno vita a delle frasi. Che magari non abbiano molto senso non ha importanza, è solo per verificare se la mia vena di blogger non è ancora esaurita. Come andare in bicicletta: fa niente se non vincerò mai il giro d'Italia ma almeno faccio un po' di moto e guardo il paesaggio. Guarda già quante righe! Non è poi così difficile e magari un giorno riuscirò anche a dargli un significato più ampio. Questo è il punto, dare un senso a quello che scrivo. Occorre che lo tenga sempre presente.

Ecco mi confondo, mi accorgo di non essere abbastanza conciso ed efficace, devo restare sul semplice ma pensare in grande, formare delle parole e ammucchiarle in frasi, trovare il ritmo adatto, riempire la pagina. Ma per oggi, una volta tanto, tralascio di preoccuparmi troppo di questo aspetto, parliamo dunque dell'inverno incipiente o meglio di questo crudele mese di novembre. E' un mese in cui il grigio, in tutte le sue sfumature, prevale ovunque. Grigio è l'asfalto delle strade, plumbeo e il mare che si muove con lente e corpose onde, scuro di nuvole dense di pioggia il cielo. Anche il Tevere si è adeguato, ha aquisito una veste grigio marroncina e scorre lento verso il litorale.

E se guardo i campi la vista non è esaltante, alberi scheletriti senza foglie, niente rigoglio di vegetazione. Solo i pini marittimi mostrano il loro solito manto verde che, però, è diventato di una tonalità più scura. Anche le attività umane sembrano essere in fase di attesa, i negozi hanno cambiato orario, il traffico si è diradato, la sera niente più vita e si torna ad apprezzare il divano e la televisione. Che tristezza. Sembriamo tutti in attesa del Natale che, anche se per pochi giorni, ravviverà ancora una volta l'ambiente.

Si ma la crudeltà che c'entra? E' che questo mese antipatico colpisce enza preavviso, le ore di luce e di sole si riducono progressivamente, repentine lame di freddo si insinuano sotto i vestiti ancora leggeri, influenze e raffreddori si impadroniscono subdolamente del fisico, si accendono nelle case caminetti, stufe e tutto ciò che serve ad emettere un pò di calore. Alè, abbiamo girato l'angolo, siamo entrati nella nuova stagione con vecchie e rinnovate abitudini.

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