18 dic 2013

E VENNE LA NOTTE

Come di consueto sempre di notte, sempre sottovoce, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno vista l'ora è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato. Un giorno per amare, per sognare, per vivere. Buonanotte. (G.Marzullo)

E' notte. O meglio forse dovrei dire mattina perchè sono le ore 3,50 del giorno 18 dicembre 2013. Non ho assolutamente più sonno e non ho nessuna voglia di stare sdraiato a letto a girarmi e rigirarmi sotto le lenzuola in un faticoso dormiveglia accompagnato solamente da mille pensieri. Pensieri...brutti, belli, come vengono vengono, sopratutto pensieri fantastici, senza costrutto, storie senza capo ne coda dove la fantasia non si impegna nello sforzo  di immaginare situazioni concrete ma si abbandona, come un viandante in un mondo inesplorato, a indefinibili situazioni oniriche 

La mente vaga in libertà come un cavallo selvaggio che galoppa in una prateria sconfinata senza punti di riferimento, erba con niente all'orizzonte, come un nuotatore in un mare senza navi o terre, solamente acqua, cielo e basta. Mi viene in mente il piccolo grande bracchetto Snoopy della celebre striscia a fumetti Peanuts, che, sdraiato sul tetto della sua cuccia, immaginava di iniziare il suo eterno romanzo con la fatidica frase "Era una notte buia e tempestosa...."

Bene, se fossi uno scrittore e dovessi trovare degli aggettivi per definire questa notte direi che è una notte buia, profonda, silenziosa.
Buia perchè il cielo è del tutto coperto di nuvole e non si vede lo sfavillio delle stelle e della luna; profonda, senza limiti, perchè si  scorgono solo le luci giallastre dei lampioni che si perdono all'infinito nell'oscurità delle strade; silenziosa in quanto, cessato il il rumore delle ultime attività umane, gli uccelli non hanno ancora iniziato a starnazzare per annunciare l'alba.

Il cervello, come il cuore che batte in continuazione, produce sempre pensieri e non smette mai di pensare per tutta la vita. Tuttavia i pensieri notturni non essendo condizionati da percezioni esterne e dagli stimoli della quotidianità sono diversi, provengono dal mondo interiore, sono quelli che ti gratificano o ti distruggono. Non bisogna confondere le immagini proiettate dalla mente durante i sogni con le immagini visive acquisite tramite l'esperienza sensoriale perchè come la comunicazione verbale si serve di segni e parole astratte, il linguaggio onirico utilizza i colori, le forme, i silenzi, i rumori, le sensazioni corporee legate alle  emozioni e ai sentimenti.

Guardo giù dalla finestra il buio panorama e penso che la notte è bella forse più del giorno e che varrebbe la pena di viverla senza poltrire. Mentre il giorno illumina e mette a nudo cose e persone la notte invece nasconde. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l'assoluzione. Durante la notte c'è più libertà, escono tutti quelli che campano male durante il giorno. Girano le prostitute, gli artisti, i giocatori, quelli senza sonno, i ladri e nessuno chiede loro di conto. Escono pure i cani, quelli senza casa e senza padrone  per cercare gli avanzi: quanti cani riescono a campare senza nessuno! Insomma di notte la città sembra diventata  un paese civile. 

Purtroppo questa notte non può durare in eterno, sento già i mezzi addetti alla raccolta dei rifiuti urbani che arrivano, e fra poco arriverà il mattino, ammesso che ci sia un domani.

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