1 dic 2013

LA PUZZA DEL NORD

I veri geni del comico non sono coloro che ci fanno ridere di più, ma coloro che svelano una zona sconosciuta del comico. Milan Kundera, L'arte del romanzo, 1986

Come non scordare  Ccric e Croc, Stanlio e Ollio, Gianni e Pinotto, Totò e Peppino, Franco e Ciccio, e tutte quelle altre celebri coppie che hanno fatto ridere gli Italiani calcando gli avventurosi palcoscenici degli avanspettacoli, dei teatri, dei set cinematografici, dei teatri di posa delle TV per intere generazioni? Nessuno se li dimentica, ma nessuno potrà fare a meno di non ricordare l'insuperabile coppia che ha imperversato in questi anni sul proscenio della politica nazionale ed internazionale. Il suo stile era un tragicomico estremo, un continuo sfornare "gag" rutilanti e menzognere, una ben costruita ma nascosta presa in giro per coloro che plaudivano, per coloro che assistevano convintamente a questa invereconda rappresentazione.


Parlo di B&B, che non sono le iniziali della banda bassotti ma della coppia più eclatante del nostri tempi, al secolo Bossi e Berlusconi. Hanno imperversato sempre in coppia, alternandosi nei due classici ruoli di comico e di spalla, con le loro elucubrazioni davanti al parlamento della repubblica, nei talk show televisivi facendo ridere o piangere a scondo delle conviznioni politiche degli spettatori e comunque attirando sempre uno stupefatto interesse. Si sono fatti sentire ed hanno colpito l'attenzione pubblica in un "continuum" ininterrotto per quasi tutti i giorni, ne abbiamo parlato e straparlato fino all'esaurimento, li abbiamo apprezzati o criticati a seconda delle inclinazioni politiche individuali, mentre loro continuavano, imperterriti, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Ma, questa inossidabile coppia, dietro le iniziative pseudo politiche prese, a dir loro nell'interesse degli italiani, non perdeva d'occhio i propri privatissimi interessi e si arricchiva alle spalle dei gonzi che gli concedevano la loro fiducia.


Ma la magistratura sapeva, da tempo li teneva d'occhio, non si faceva certo abbindolare, e alla fine, quando ha potuto, è intervenuta a difesa della collettività, in nome del dovuto rispetto della legge sovrana. E così si è resa palese quale fosse la vera attività di questi neo comici, a cosa servissero le loro iniziative, cosa volevano subdolamente significare i loro trascinanti discorsi pieni di populismo e di faciloneria. E' facile intuire a cosa miravano: basta leggere i capi di imputazione a loro attribuiti, le indagini svolte sul loro operato, le condanne penali ad essi somministrate.

Senza troppo distinguere tra l'uno e l'altro, la truffa aggravata, l'evasione fiscale, l'appropriazione indebita, lo sfruttamento della prostituzione, la concussione e la prostituzione minorile, la corruzione, il falso in bilancio, l'abuso d'ufficio, fanno parte oramai del loro ricco curriculum. E non è certo il curriculum di presentazione per un'attività di attor comico, è un curriculum delinquenziale. Sono figure che provengono dal profondo nord, l'uno esponente di spicco di una certa imprenditoria lombarda, l'altro figlio verace dell "Brianza felix" o meglio, come l'interessato ama affermare, della cosiddetta Padania. E tutti e due, posseduti dalla bramosia del potere e dalla volontà di impadronirsi delle risorse pubbliche per arricchire i patrimoni personali hanno eletto i palazzi del potere di Roma come luogo preferenziale per la loro attività. Auto blu, aerei di stato, abitazioni e uffici, cene e convegni, hostess e interpreti, portaborse e faccendieri vari, ovviamente profumatamente pagati dai già tartassati contribuenti, sono il loro "abitat" naturale.

E hanno fatto scuola. Hanno trovato dappertutto seguaci e imitatori che, all'insegna del "se lo fanno loro..." si comportano di conseguenza. Hanno incentivato l'evasione fiscale, hanno scientemente provveduto, e il discorso vale soprattutto per i giovani, ad abbassare i livelli di pubblica moralità, a introdurre nuovi ed effimeri riferimenti culturali come il consumismo ad ogni costo, ad indicare diversi e sicuramente meno impegnativi obbiettivi esistenziali da raggiungere, ad un insaziabile ed insaziato desiderio di miglioramento del proprio aspetto fisico finalizzato alla classica "comparsata" sui "media" nazionali.


Ma c'è un problema. E' la puzza, un lezzo terrificante che ha invaso la penisola, che si è impadronito di tutta la nazione: un nauseabondo odore di mafia. Ora sappiamo chi e cosa ha generato questo fetore e da dove arriva questa puzza tremenda. Dal nord Italia questa costituita nuova mafia omertosa, con il volto rassicurante dei manager e dei colletti bianchi, si è presentata nei palazzi romani, ne ha preso possesso, costituendo una aristocrazia mafiosa che ha colonizzato progressivamente il territorio e le istituzioni con una fitta rete di stabili relazioni.


Come è noto l'organo dell’olfatto è uno dei sensi più sofisticati di cui disponiamo e non può continuare ad essere così maltrattato anche in futuro. Occorre una bonifica radicale e i magistrati italiani possono farlo. Provvedano al più presto altrimenti saremo costretti ad indossare un'apposita maschera antigas.


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